La processione di Thiago Honorio attraverso la storia del Brasile
Alla Galeria Luisa Strina, San Paolo, l'artista ricontestualizza manufatti del passato coloniale e religioso del Paese
Due occhi di cristallo color nocciola nelle orbite di cedro fanno capolino da un muro bianco. Guardano fuori dall'area reception della galleria, privi di un corpo. Salutare i visitatori della mostra "Oração" di Thiago Honório alla Galeria Luisa Strina a San Paolo, Vista (2020–23) dà un tono intrigante alla mostra. In portoghese, vista significa sia "vista" che "indossare", mentre oração si riferisce sia a "preghiera" che a "clausola grammaticale". Il gioco di parole del titolo di Honório solleva domande sulle complesse relazioni tra tempo, spazio e materia, nonché sulla nostra lotta umana per conciliare il sensoriale e l'intellettuale.
La disposizione a forma di U della galleria stabilisce una progressione processionale attraverso la mostra. Passando allo spazio principale incontriamo l’installazione Texto (Text, 2020–23), che sembra come se ci fossimo imbattuti in un corteo lungo il percorso verso la chiesa. L'opera comprende una figura religiosa femminile del XVII secolo, in legno, a grandezza umana, in piedi tra rami di cotone disposti in una griglia metallica a formare un piccolo campo. Con le spalle all'ingresso, si trova di fronte a un paravento di cotone grezzo dal pavimento al soffitto. Conosciute genericamente in portoghese come roca, queste effigi di legno vengono portate durante le processioni religiose e, sebbene questa sia spoglia, sono comunemente vestite con abiti di cotone – da qui il loro nome, che deriva dal portoghese per filatoio. Qui, collegando formalmente la roca al campo di cotone, Honório parla del passato coloniale del Brasile e dei sistemi di controllo (schiavitù e religione) che hanno plasmato gran parte della sua cultura sociale. Il titolo dell'installazione fa riferimento a Il piacere del testo di Roland Barthes (1973), in cui lo studioso francese scrive che 'testo significa tessuto' (o tessuto). Invece di intendere i testi come prodotti statici, Barthes sostiene che sono «elaborati in un perpetuo intreccio» in base al loro contesto. Questa nozione aperta di prodotto/testo/oggetto permea la mostra di Honório, in cui le opere invitano continuamente a nuovi significati.
Dietro il grande paravento di cotone è appesa Oração (2018–23), una lunga struttura orizzontale composta da punte di bastoncini di incenso di diverse dimensioni e colori che l’artista ha bruciato quotidianamente nell’arco di cinque anni. Raggruppata per mese e anno e pirografata su placche di legno, l'opera si legge come un'iscrizione fisica: un testo non verbale che ricorda allo spettatore il rituale del rogo dell'artista, collegando così i significati religiosi e grammaticali del titolo.
In due spazi per uffici interconnessi, Leituras (Readings, 2023) e Corte (Cut, 2020–23) chiudono la mostra. Il primo è un paio di mani scolpite: repliche di un'opera del XVIII secolo dell'artista coloniale brasiliano Antônio Francisco Lisboa, le cui mani presumibilmente deformate (di cui ci sono poche prove storiche) lo hanno portato a essere conosciuto come Aleijadinho o "piccolo storpio". A Leituras, le mani scolpite giacciono su una delle due copie esposte del libro modernista O Aleijadinho e Álvares de Azevedo del poeta brasiliano Mário de Andrade (Aleijadinho e Álvares de Azevedo, 1935). Facendo riferimento ad Aleijadinho – che scolpì numerose figure religiose nonostante i suoi mitici limiti fisici – Honório riconosce il ruolo della narrazione nel tessere storie socio-culturali, nell’interpretare le opere d’arte e i loro creatori, e nel creare e diffondere significato. Il lavoro è completato da letture pubbliche del testo durante lo spettacolo. A concludere il corteo è Corte: una testa di roca del XIX secolo incastonata su un cubo cavo di acciaio inossidabile, attraverso il quale si possono vedere le opere di altri artisti appese alla struttura portaoggetti della galleria. Il riuscito abbinamento di Honório tra la produzione artigianale e quella industriale allude al potere di inquadrare la conoscenza e i sistemi di esposizione dell'arte e, nel contesto di una galleria, al ruolo dei mercati all'interno dei quali la società e i suoi sottoprodotti esistono e operano.
'Oração' di Thiago Honório è in mostra alla Galeria Luisa Strina, San Paolo, fino al 24 giugno.